Benny Blanco e quella strana fissazione per la nail art

Solo poche settimane fa stavamo parlando di Benny Blanco come dell’uomo ideale, quello che qualsiasi donna vorrebbe al proprio fianco. Una serie di interviste rilasciate da solo e in coppia con Selena Gomez - sua attuale fidanzata e futura moglie - avevano fatto emergere infatti caratteristiche molto positive nel suo approccio alle relazioni e un’intelligenza emotiva sopra la media. Poi, come accade a tutto ciò che nasce sul web, la bolla piano piano si è sgonfiata e c’è anche chi si è spinto a dire che forse l’idealizzazione di Benny Blanco era andata un po’ oltre, così come la costruzione del suo personaggio da "fidanzato modello". È indubbio che tutto ciò sia accaduto in concomitanza con la promozione dell’album firmato dal producer in coppia con Selena Gomez ed è anche naturale che il tutto rientrasse - anche - in una strategia di marketing.

Le unghie di Benny Blanco: un’abitudine eccentrica

Nello scandagliare, analizzare e passare al vaglio ogni parola e comunicazione non verbale di Benny Blanco, non tutti avranno notato, forse, che una delle sue caratteristiche più curiose ed eccentriche non sono i suoi capelli indisciplinati o il suo modo di parlare in maniera un po’ caotica, ma la sua fissazione per lo smalto sulle unghie dei piedi. Raramente si tratta di un colore a tinta unita, più spesso di complicate nail art. Per nostra fortuna - o sfortuna, dipende dai punti di vista - per molto tempo la nail artist (@nailedbytav) di Benny Blanco ha condiviso sul suo profilo Instagram alcune delle sue creazioni più strane, che noi abbiamo raccolto qui per voi. 

Lo sguardo

Non si può dire che questa nail art non sia un’opera d’arte, tanto dettagliata quanto inquietante. Lascia a bocca aperta la precisione con cui sono state replicate la pelle al di sotto dell’occhio, i riflessi dell’iride e - tocco da maestro - le ciglia finte. Certo, dubitiamo che nei giorni a seguire Benny Blanco abbia potuto indossare delle sneaker. Guardandolo, viene quasi da pensare che una delle sue unghie sia pronta a farci l’occhiolino.

Il tappeto persiano

Ricreare la decorazione di un tappeto persiano, con la sua trama variopinta, può essere un’idea da cui prendere quasi ispirazione. Sul dettaglio delle frange, però, alziamo le mani: così cringe da fare il giro e diventare geniale, quasi strizzando l’occhio al surrealismo. A chi sarà venuta l’idea? Noi un’ipotesi ce l’avremmo…

Il lime

Le due ore di lavoro della nail artist di Benny Blanco (@nailedbytav) qui si vedono tutte: queste fette di lime dipinte a mano hanno dei dettagli che rasentano la perfezione, con un effetto tridimensionale - soprattutto sull’alluce - che le fa sembrare vere. Anche qui, il passo dal fascino all’inquietudine è breve: sicuramente il producer ha una passione per la verosimiglianza e lei un grande talento. 

Stasera sushi?

E se le verosomiglianza bidimensionale non bastasse, si passa direttamente alla scultura: non riusciamo a immaginare nulla di più scomodo, ma qui Benny Blanco ha deciso di andare oltre ogni immaginazione. Sulle sue unghie dei piedi prende vita un piatto di sushi, con tanto di sashimi, nighiri e hosomaki. Dobbiamo ammettere che non ci è venuta fame. 

Tarantole

Se il cibo è un elemento ricorrente, Benny Blanco dimostra qui di avere anche una vena più faunistica: sui suoi piedi si fanno largo delle tarantole, decisamente inquietanti. Soprattutto perché sono pelose, nel senso più concreto del termine: la nail artist ha spiegato di aver utilizzato porzioni di suoi capelli per renderle ancora più realistiche. Ew. 

Pepperoni pizza

Torniamo al reparto gastronomico, con uno dei simboli più iconici della distorsione - tutta americana - della tradizione culinaria italiana: la pizza pepperoni, ovvero al salame piccante. Qui i dettagli si fanno più sfumati, anche se apprezziamo in maniera particolare la crosta disegnata sull’alluce destro. Chissà se è proprio questo il piatto preferito di Benny Blanco.

Adolescenza

Il climax del disgusto (il nostro) raggiunge l’apice con questa nail art molto verosimile e altrettanto rivoltante: a fare da protagonisti sono dei brufoli arrossati che raccontano bene lo stadio forse più angosciante della vita di qualsiasi essere umano di sesso maschile (e non solo): l’adolescenza. Chissà che cosa direbbe Jung, di questa scelta.